Gli storici hanno dubbi sull’esatta origine del nome di questa importante rotta intramurale dell’Avana. Secondo Manuel Pérez Beato, prese quel nome perché nel 1641 viveva in una residenza in quella strada, un angolo in seguito chiamato Compostela, il prelato Frate Jerome de Lara. Tuttavia, già nel XIX secolo, José María de la Torre aveva scritto che, in realtà, alludeva al vescovo Pedro Agustín Morell de Santa Cruz, che risiedeva in una casa sulla strada degli uffici, all’angolo di questo. La proprietà esiste ancora oggi ed è occupata in parte dal ristorante La Mina e da altre strutture gastronomiche.
A proposito, questa strada intuì il drammatico momento, nel novembre 1762, quando gli occupanti inglesi della città costrinsero l’anziano Morell su una poltrona e lo depositò anche su una nave solco nella baia, per deportarlo in Florida, da dove poteva tornare solo l’anno seguente, quando la città fu restituita al regno spagnolo.
Verso quella strada si affacciava sul lato della Parrocchia Maggiore, il primo tempio della città, che guardava verso Plaza de Armas e occupava il luogo in cui fu poi eretto il Palazzo dei Capitani Generali. E precisamente, incastonata in un muro di fronte a quel lato c’è una riproduzione del monumento più antico dell’isola: la lapide che ricorda Dona María de Cepero y Nieto, membro di una delle principali famiglie del villaggio, che, mentre pregava nel tempio, morì per un colpo accidentale di arcabuz nel 1557 e vi fu sepolto. Quando nel 1777 l’edificio già in rovina fu demolito e le sue funzioni furono trasferite alla chiesa lasciata incompiuta dai gesuiti a Empedrado e San Ignacio, il monumento fu spostato sulla facciata della casa padronale cepero di Obispo, vicino agli Oficios, dove oggi viene sostituito da una copia, poiché la lapide originale è custodita nel Museo della Città. Ω
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