Il caro sacerdote domenicano Manuel Uña, che per quindici anni è stato confessore del cardinale Jaime Ortega, si è detto molto grato per la possibilità datagli dall’arcivescovo dell’Avana, monsignor Juan García, di presiedere la messa del corpo presente sviluppatasi nella cattedrale dell’Avana nelle ore pomeridiane di sabato 27 luglio.
Riferendosi a questo palcoscenico con il cardinale, lo riconobbe come l’opportunità di Dio di camminare fianco a fianco, come fratello maggiore e fratello minore, nel futuro. Assicurò che Jaime Ortega, oltre al sacerdote, arcivescovo e cardinale, era, dall’inizio fino alla fine della sua vita, figlio. “C’era sempre il desiderio in lui di fare ciò che piaceva al Padre, come e quando chiese di fare.”
Raccontò il suo incontro con il Cardinale appena un mese prima di morì per amministrargli il sacramento della misericordia e l’aione dei malati. “Jaime mi ha assicurato di essere disposto, stavo solo chiedendo a Dio di rimanere la sua forza.”
Al termine della Messa, padre Yosvany Carvajal Sureda, parroco della cattedrale, ha ringraziato padre Manuel Uña per la sua presenza e ha chiesto ai presenti un forte applauso per il cardinale cubano. La risposta è stata un’ovazione sincera.
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