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Gli operai della sandpaper si inchinano al futuro con il loro sforzo quotidiano. Impressionato dal balzo della conformità al piano rispetto all’anno precedente – 65% nel 2003; 54% nel 2004 – Mi sono diretto a San José de las Lijas per registrare tale impresa.
La porta principale del centro è bloccata da una recinzione alta tre metri. Spiega il sereno necessario per evitare il rapimento di beni da parte di alcuni senza scrupoli. I lavoratori – compresi quelli senza scrupoli – ora entrano ed escono attraverso una porta più stretta sul lato. Il risultato è palpabile: il numero di sessantamila pesos mancanti non è aumentato da tre anni. Non diminuisce neanche, ma qualcosa è qualcosa.
Il laboratorio è un focolaio. C’è un’enorme vasca con la miscela pronta a versare negli stampi; qui l’acqua della caldaia che dà impulso alla linea di produzione centrale. Da un lato, un gruppo di lavoratori mette fuori un forno alto dopo aver fatto un caffè fumante che accetto volentieri.
Il traguardo fu acquistato da un’azienda tedesco-occidentale, ma poteva essere assemblato solo quattordici anni dopo a causa di documenti privi di un’azienda cubano-orientale essenziale.
Indescrivibile l’impresa degli innovatori di avviare l’immensa macchina per la prima volta… e la volontà di cacciarla di nuovo. Con il passare del giorno, i lavoratori assumono manualmente, manualmente, la produzione e il confezionamento di carta vetrata.
L’attenzione all’uomo è la priorità uno per la direzione del centro. L’ingegnere principale stesso è responsabile del trasferimento quotidiano in ospedale, nella sua auto, al quale il lavoratore subisce ustioni per assenza di mezzi di protezione.
“A novembre ci incontreremo…”, dice un operaio mentre bestemmia contro una particella che gli è stata inserita negli occhi.
– Il piano?
–… tre anni di richiesta di specchi e guanti.
–E a cosa risponde l’indirizzo di fabbrica?
–Che presto le macchine e i componenti di una fabbrica di supporti protettivi acquistati da un’azienda tedesco-occidentale, che manca solo…
Continuo il mio viaggio. Guardo al massimale e sento che il risparmio non sono semplici slogan per questi fondamenta di domani. Con l’allontanamento di tre quarti degli apparecchi dalla nave estesa, il consumo di elettricità è diminuito drasticamente e c’è già un fondo salariale per un oftalmologo che consulta tutti i lavoratori durante le otto ore di lavoro.
Per queste imprese e molte altre che la penna di un giornalista inesperto non è in grado di rivedere, vale la pena venire alla fabbrica di carta vetrata di San José, ne vale la pena… Quanto ne vale la pena? La penalità è redditizia? Questo sarà l’oggetto di una prossima relazione. Ω

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