Porte della fede

Arístides Hernández Guerrero, Ares (La Habana, 1963)

Arístides Hernández Guerrero, Ares (L’Avana, 1963) annovera tra i più significativi dell’umorismo grafico cubano di tutti i tempi. Premiato più di 150 premi a livello nazionale e internazionale, ha sviluppato una carriera sostenuta come fumettista e fumettista che, negli ultimi anni, ha esteso i suoi confini ad altre manifestazioni d’arte. Tra le sue proposte più recenti c’è la serie Touch Wood, composta da dipinti, sculture e installazioni in cui il religioso svolge un ruolo fondamentale.

In questa attraente collezione di pezzi, Ares trae ispirazione da porte, elementi architettonici comunemente usati e tipici aldabas, strumenti metallici utilizzati per attirare l’attenzione degli inquilini. Solo queste porte, intervenute dall’artista, comprendono rappresentazioni di note advocations cristiane (relative a Cristo) e Mariani (relative alla Vergine Maria), nonché immagini di divinità o simboli appartenenti ai principali sistemi religiosi ed etico-filosofici di origine orientale.

Uno dei principali protagonisti della serie è Nostra Signora della Carità del Rame. Il modello iconografico che lo raffigura in piedi su una mezzaluna infraversa (con le punte verso il basso), tenendo il Bambino Gesù sul braccio sinistro e con i Tre Giovanni ai suoi piedi, appare trasformato in una grande aldabón, accompagnando l’immagine dello yacht Granma o levitando su uno sfondo di volute dorate che ci ricordano il cielo del famoso dipinto La notte stellata (1889) , di Vincent van Gogh, mentre, nella metà inferiore della porta, apprezziamo i girasoli che si riferiscono agli eliotropi ugualmente dipinti dal brillante pittore olandese in vari punti della sua vita.

Inoltre, l’artista utilizza il motivo dell’aldaba in varie varianti (zoomorfas, fitomorfi, ovali, a forma di mano o co-tacco), posizionandolo sulle rappresentazioni di Cristo Pantocrate, un Buddha circondato da elefanti e l’effigie del Visnú blu, il Conservante, uno dei più importanti dei indù. Li pone anche su rappresentazioni aniconiche (senza forma umana), compresa la crescente mezzaluna accompagnata dalla stella a cinque punte che si riferisce all’Islam; la Stella di Davide, un simbolo identitario dell’ebraismo, o sostituendo la stella solitaria sulla bandiera cubana. Possiamo anche vedere alcuni chiamanti su un frammento dell’Habanero Malecon, sul retro della testa dell’artista o sul petto del nostro Eroe Nazionale, pronti a “svegliare” il pensiero creativo, gli insegnamenti dell’eredità del martirio o i ricordi dolorosi che hanno causato in molti il processo migratorio verso le terre del nord.

Attraverso questa magnifica serie di dipinti e sculture, Ares propone modi per accedere allo spirito e alla speranza, alla poesia e alla conoscenza. Allo stesso tempo, riconosce l’esistenza di diverse vie di accesso alla spiritualità e alla fede, concetti che trascendono il quadro strettamente religioso per incorporare molteplici aree di soggettività e intellettualità.

Avviciniamoci quindi alle porte di Arístides Hernández. Forse troveremo, dietro le sue superfici policrome, il metodo ideale per (come uno di loro prega) per strapparci dal petto tanto quanto abbiamo di rabbia e orrore. Ω

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