Scientia sine virtute vanitas.
La scienza senza virtù è pura vanità.
Motto dell’Università Villanueva
Alcuni mesi fa, nell’intervista intitolata “Passione per l’arte del mosaico”, pubblicata su questa rivista, ho scambiato parole sulla sua vita e sul suo lavoro con l’artista visivo Rael Rodríguez Capote, che ha avuto un lungo e fruttuoso rapporto con la Chiesa cattolica, che ha servito intensamente sin dalla sua appartenenza e creatore.
Nell’intervista registriamo il contributo dell’autore di vari mosaici che oggi spiccano nelle chiese di Nuestra Señora de la Merced, a Bauta, San Antonio de los Baños e presso la sede della Conferenza dei Vescovi Cattolici a El Vedado, come nonché la sua impressionante esperienza nella realizzazione di alcuni brani di sua paternità da donare ai Papi Benedetto XVI e Francesco.
Ma da quando questa intervista ha visto la luce fino ad oggi, la Chiesa cattolica non ha smesso di giocare con nuovi progetti alle porte di Rael Rodríguez, anche se il creatore di Bautense si rammarica con rammarico che un ritiro obbligatorio, conseguenza della pandemia che ci sta colpendo, abbia ha impedito il coinvolgimento in altri progetti della Chiesa che ha sempre servito incondizionatamente.
Tuttavia, e nonostante tutto, oggi fa parte del processo di restauro che si svolge nella cappella dell’estinta Università di Santo Tomás de Villanueva, nel comune di Playa, processo a cui è stato chiamato, all’inizio dello scorso anno , di Mons. Rodolfo Loiz Morales, parroco della chiesa del Corpus Domini dell’Avana.
A seguito della visita di Papa Francesco nell’isola e dell’instancabile gestione della Chiesa cattolica, nel 2014 lo Stato aveva restituito questa proprietà ai legittimi proprietari, dove l’Università è stata fondata sin dalla sua fondazione nel 1946 da agostiniani americani. degli agostiniani europei e che fu espropriato nei primi anni del processo rivoluzionario a Cuba, poi trasformato in magazzino per un tempo e distrutto senza pietà dalla mano dell’uomo e dall’inclemenza della natura per più di mezzo secolo.
Sulla storia di questa istituzione, Leonel A. de la Cuesta ha scritto nel suo articolo “Evocación de Villanueva”, pubblicato sulla rivista di cultura ispanoamericana OtroLunes: “Storicamente quindici anni sono un periodo molto breve eppure in poco spazio Villanueva ha prodotto innovazioni fondamentali in termini di creazione di carriere, rinnovo dei piani di studio, inserimento di docenti formati in prestigiose università straniere e scambi con altre università cattoliche e non. Ha aperto le sue porte anche a studenti di religioni diverse senza la minima discriminazione e ha cercato, per quanto ha potuto, di diffondere la Dottrina Sociale Cattolica, soprattutto negli anni 1959-1961 attraverso l’Istituto Sociale Pio XII”.
Pronto a dare nuova vita alla proprietà malconcia, il vescovo Loiz ha chiesto a Rael se poteva partecipare al processo di restauro della proprietà e l’artista ha affermato grato per l’invito. Il suo compito sarebbe quello di restaurare gli archi all’italiana e realizzare due mosaici: uno della Virgen de la Caridad del Cobre e l’altro del santo libanese San Charbel, alto tre metri per poco più di 1,40 di larghezza. Entrambi da collocare nella prima arcata del frontone del presbiterio. Per collocare in fondo a questo, il vescovo Loiz gli ha incaricato di restaurare una croce e un Cristo risorto sommo sacerdote alto 1,60 metri.
“La nostra Vergine della Carità è un simbolo ben conosciuto e amato dal popolo cubano – assicura l’artista – e san Charbel, sacerdote di vita esemplare, autore di numerosi miracoli e canonizzato nel 1977 da papa Paolo VI, è un santo di cui Molti residenti nel comune di Playa e anche in America Latina sono devoti.
“Ho investito otto mesi di lavoro nella realizzazione di questi lavori”, continua Rael. Sognavamo di inaugurare la chiesa nel luglio 2020, ma i danni del covid ci hanno impedito di realizzare un sogno bello come questo, un dono per tutti noi cattolici e per la necessaria spiritualità della nazione cubana”.
Proprio la sfida di portare la Virgen de la Caridad del Cobre in un mosaico di grandi dimensioni era già tra i suoi progetti nella capitale cubana, un’esperienza che sarebbe stata unica nella storia della nazione, ma la pandemia è arrivata a fermare i progetti in le loro tracce (anche se non i sogni) di vari creatori, tra cui diversi di Rael, che ha deciso di concentrarsi soprattutto sul lavoro su temi di Marti per la sua già riconosciuta collezione di uova di oreficeria.
“Sono infinitamente grato al dottor Emilio Cueto e alla famiglia Abréu León, cattolici che vivono negli Stati Uniti, per il sostegno incondizionato che mi hanno dato per ampliare il numero di opere in questa collezione”, afferma Rael. Emilio mi ha portato otto libri sulla storia delle uova dell’artista russo Carl Fabergé e insieme mi hanno fornito un’innumerevole quantità di materiali, strumenti e bibliografia.
“Quando ti impegni in un compito impegnativo come questo del covid, non hai tempo da dedicare ad un altro. Ti chiamano nel momento più inaspettato e tu devi lasciar andare tutto e presentarti per affrontare il problema –afferma-. Per questo non puoi iniziare il lavoro con i materiali destinati all’elaborazione delle uova e lasciarlo nel mezzo, perché i materiali si deteriorano e sono molto costosi”.
Sempre in attesa di compiti di comunicazione da parte della Direzione Comunale della Cultura, in attesa di impartire preziose indicazioni alla popolazione dalla base radiofonica e dai social network, Rael anela al giorno in cui, finalmente, la chiesa dell’Università di Santo Tomás de Villanueva tornerà ad essere un opera compiuta che accoglie nel suo seno gli uomini e le donne che tanto hanno bisogno dei benefici della fede.
Sicuramente anche, di fronte a questa rinascita di Villanueva, che nessuna pandemia renderà inevitabile, molti avranno sentimenti simili a quelli dell’artista bauteano.
Faccia il primo comento