Dal 21 al 24 febbraio si è svolto in Vaticano un importante incontro sulla protezione dei minori nella Chiesa, che ha portato con sé patriarchi, cardinali, arcivescovi, vescovi, superiori religiosi e dirigenti di dicasteri. Nel conclave sono state ascoltate le voci di alcune vittime di abusi sessuali su minori da parte di membri del clero.
Di fronte alla piaga degli abusi sessuali perpetrati dagli uomini della Chiesa contro i minori, Papa Francesco ha invitato i partecipanti ad ascoltare lo Spirito Santo affinché, “docili alla loro guida”, possano ascoltare il grido dei più piccoli che chiedono giustizia. “In questo incontro”, ha detto, “sentiamo il peso della responsabilità pastorale ed ecclesiale, che ci costringe a discutere insieme, in modo sinodale, sincero e profondo, come affrontare questo male che affligge la Chiesa e l’umanità. Il popolo santo di Dio ci guarda e si aspetta da noi, non solo condanne semplici ed evidenti, ma anche misure concrete ed efficaci. La concretezza è necessaria. Di seguito offriamo ai lettori il discorso del Santo Padre al termine della concelebrazione eucaristica che ha chiuso l’incontro.
Cari fratelli e sorelle:
Nel ringraziamento al Signore, che ci ha accompagnato in questi giorni, vorrei anche ringraziarvi per lo spirito ecclesiale e l’impegno concreto che avete dimostrato con tanta generosità.
Il nostro lavoro ci ha portato a riconoscere, ancora una volta, che la gravità della piaga degli abusi sessuali sui minori è purtroppo un fenomeno storicamente diffuso in tutte le culture e società. Solo di recente è stato oggetto di studi sistematici, grazie a un cambiamento nella sensibilità dell’opinione pubblica su un problema che prima era considerato tabù, cioè che tutti sapevano della sua esistenza, ma di cui nessuno parlava. Questo mi fa anche mente la crudele pratica religiosa, diffusa in passato in alcune culture, di offrire agli esseri umani – spesso bambini – un sacrificio nei riti pagani. Tuttavia, ancora oggi le statistiche disponibili sugli abusi sessuali sui minori, pubblicate da varie organizzazioni e agenzie nazionali e internazionali (OMS, UNICEF, INTERPOL, Europol e altre), non mostrano la vera entità del fenomeno, spesso sottovalutate, soprattutto perché non vengono segnalati molti casi di abusi sessuali su minori (1), in particolare quelli molto numerosi in ambito familiare.
In effetti, molto raramente le vittime si fidano e cercano aiuto.2 Dietro questa riluttanza possono esserci vergogna, confusione, paura della vendetta, sentimenti di colpa, sfiducia nelle istituzioni, condizionamento culturale e sociale, ma anche disinformazione sui servizi e sulle strutture che possono aiutare. Sfortunatamente, l’angoscia porta all’amarezza, persino al suicidio, o talvolta alla vendetta facendo lo stesso. L’unica verità è che milioni di bambini in tutto il mondo sono vittime di sfruttamento e abusi sessuali.
A questo proposito sarebbe importante presentare i dati generali – a mio parere sempre parziali – a livello globale3 dopo l’Europa, l’Asia, l’America, l’Africa e l’Oceania, per fornire un quadro della gravità e della profondità di questa piaga nelle nostre società.4 Per evitare discussioni inutili, vorrei innanzi tutto dimostrare che la menzione di alcuni paesi ha il solo scopo di citare i dati statistici apparsi nelle relazioni di cui sopra.
La prima verità che emerge dai dati disponibili è che chi commette abusi, cioè violenza (fisica, sessuale o emotiva) sono soprattutto genitori, parenti, mariti di donne, ragazze, allenatori ed educatori. Inoltre, secondo i dati UNICEF 2017 provenienti da ventotto paesi in tutto il mondo, nove ragazze su dieci, che hanno fatto sesso forzato, riferiscono di essere vittime di una persona conosciuta o vicina alla famiglia.
Secondo i dati ufficiali del governo americano, negli Stati Uniti più di 700.000 bambini sono vittime di violenze o abusi ogni anno, secondo l’International Center For Missing and Exploited Children (ICMEC), un bambino su dieci viene abusato sessualmente. In Europa, 18 milioni di bambini sono vittime di abusi sessuali.5
Se si guarda, ad esempio, all’Italia, il rapporto “Telefono Azzurro” 2016 mostra che il 68,9% degli abusi si verifica nell’ambito domestico del minore.6
Il teatro della violenza non è solo l’ambiente domestico, ma anche quello del quartiere, della scuola, del de-porte7 e anche, purtroppo, dell’ecclesiale.
Da recenti studi sul fenomeno degli abusi sessuali sui minori, emerge che lo sviluppo del web e dei media ha contribuito a una notevole crescita nei casi di abusi e violenze online. La diffusione della pornografia si sta diffondendo rapidamente in tutto il mondo sul web. La piaga della pornografia ha raggiunto dimensioni enormi, con terribili effetti sulla psiche e sui rapporti tra uomini e donne, e tra loro e i bambini. È un fenomeno in crescita. Una parte molto importante della produzione pornografica si propone purtroppo ai minori, che sono quindi gravemente lesi nella loro dignità. Gli studi in questo documento sul campo – è triste – che ciò avvenga con modalità sempre più orribili e violente; si arriva al punto che gli atti di abuso sono commissionati e effettuati in diretta attraverso la rete.8
Ricordo qui il Congresso Internazionale tenutosi a Roma sulla dignità del bambino nell’era digitale; così come il primo Forum dell’Alleanza interreligiosa per le comunità più sicure sullo stesso argomento e che si è svolto lo scorso novembre ad Abu Dhabi.
Un altro parassita è il turismo sessuale: secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo 2017, tre milioni di persone viaggiano ogni anno nel mondo per fare sesso con un minore.9 Il fatto che gli autori di tali crimini, nella maggior parte dei casi, non riconoscano che stanno commettendo un crimine è significativo.
Ci troviamo quindi di fronte a un problema universale e trasversale che purtroppo viene verificato quasi ovunque. Dobbiamo essere chiari: l’universalità di questa piaga, pur confermando la sua gravità nelle nostre società10, non diminuisce la sua mostruosità all’interno della Chiesa.
La disumanità del fenomeno su scala globale è ancora più grave e scandalosa nella Chiesa, perché contrasta con la sua autorità morale e la sua credibilità etica. La persona consacrata, scelta da Dio per guidare le anime verso la salvezza, è soggiogata dalla sua fragilità umana, o dalla sua malattia, diventando uno strumento di Satana. Negli abusi, vediamo la mano del male che non perdona nemmeno l’innocenza dei bambini. Non ci sono spiegazioni sufficienti per questi abusi contro i bambini. Umilmente e con coraggio dobbiamo riconoscere che siamo davanti al mistero del male, che viene ingerito contro i più deboli perché sono l’immagine di Gesù. Per questo nella Chiesa è ormai cresciuta la consapevolezza che non dobbiamo solo cercare di limitare i gravissimi abusi con provvedimenti disciplinari e processi civili e canonici, ma anche affrontare il fenomeno con scelta sia all’interno che all’esterno della Chiesa. La Chiesa si sente chiamata a combattere questo male che tocca il nucleo della sua missione: annunciare il Vangelo ai più piccoli e proteggerli dai lupi fameli.
Vorrei chiarire che se nella Chiesa si scopre anche un solo caso di abuso – che già rappresenta una mostruosità – tale caso sarà trattato nel modo più serio possibile. Fratelli e sorelle, nella giustificata rabbia del popolo, la Chiesa vede il riflesso dell’ira di Dio, tradita e schiaffeggiata da questi consacrati disonesti. L’eco di questo grido silenzioso dei più piccoli, che invece di trovare in loro paternità e guide spirituali hanno trovato i loro carnefici, scuoterà i cuori anestetizzati dall’ipocrisia e dal potere. Abbiamo il dovere di ascoltare con attenzione questo soffocante grido silenzioso.
Non è quindi possibile comprendere il fenomeno degli abusi sessuali sui minori senza tenere conto del potere, in quanto questi abusi sono sempre la conseguenza di abusi di potere, approfittando di una posizione di inferiorità degli indifesi abusati che consente la manipolazione della propria coscienza e della loro fragilità psicologica e fisica. L’abuso di potere è presente in altre forme di abuso di cui sono vittime quasi 85 milioni di bambini, dimenticati da tutti: bambini soldato, minori prostituiti, bambini malnutriti, bambini rapiti e spesso vittime del mostruoso commercio di organi umani, o trasformati anche in schiavi, bambini che combattono la guerra, bambini rifugiati, bambini abortiti e così via.
Di fronte a tanta crudeltà, prima di tutto e all’emotismo, questo sacrificio idolatria dei bambini al dio del potere, del denaro, dell’orgoglio, dell’orgoglio, delle semplici spiegazioni empiriche non sono sufficienti; questi non sono in grado di farci capire l’ampiezza e la profondità del dramma. Ancora una volta, l’ermeneutica positivista dimostra il proprio limite. Ci dà una vera spiegazione che ci aiuterà ad adottare le misure necessarie, ma non è in grado di darci un senso. E oggi abbiamo bisogno sia di spiegazioni che di significati. Le spiegazioni ci aiuteranno molto in campo operativo, ma ci lasciano a metà strada.
Qual è dunque il “significato” esistenziale di questo fenomeno criminale? Data la sua ampiezza e profondità umana, oggi non può essere altro che la manifestazione dello spirito del male. Se non teniamo presente questa dimensione, saremo lontani dalla verità e senza soluzioni reali.
Fratelli e sorelle, oggi ci troviamo di fronte a una manifestazione di male, sfacciato, aggressivo e distruttivo. Dietro e dentro questo c’è lo spirito del male che nel suo orgoglio e orgoglio sente il signore del mondo11 e pensa di aver superato. Questo vorrei dirvi con l’autorità del fratello e del padre, certamente piccoli e peccaminosi, ma che è il pastore della Chiesa che presiede nella carità: in questi casi dolorosi vedo la mano del male che non perdona nemmeno l’innocenza dei più piccoli. E questo mi porta a pensare all’esempio di Erode che, spinto dalla paura di perdere il suo potere, comandava il massacro di tutti i figli di Betlemme.12 Dietro questo c’è Satana.
E così come dobbiamo prendere tutte le misure pratiche che ci vengono offerte dal buon senso, dalla scienza e dalla società, non dobbiamo perdere di vista questa realtà e adottare le misure spirituali che il Signore stesso ci insegna: umiliazione, atto di contrizione, preghiera, penitenza. Questo è l’unico modo per superare lo spirito del male. Questo fu superato da Gesù.13
Pertanto, l’obiettivo della Chiesa sarà quello di ascoltare, proteggere, proteggere e prendersi cura dei minori abusati, sfruttati e dimenticati, ovunque si trovano. La Chiesa, per raggiungere questo obiettivo, deve essere soprattutto le polemiche ideologiche e le politiche giornalistiche che spesso strumentalizzano, con vari interessi, gli stessi drammi vissuti dai più piccoli.
È quindi giunto il momento di lavorare insieme per sradicare questa brutalità dal corpo della nostra umanità, adottando tutte le misure necessarie già in vigore a livello internazionale e ecclesiale. È giunto il momento di trovare il giusto equilibrio tra tutti i valori in gioco e di dare linee guida uniformi per la Chiesa, evitando i due estremi della giustizia, causati da un senso di colpa per gli errori passati e le pressioni del mondo dei media, e l’autodifesa che non affronta le cause e le conseguenze di questi gravi crimini.
In questo contesto, vorrei citare le migliori pratiche formulate, sotto la direzione dell’Organizzazione mondiale della sanità14, da un gruppo di dieci agenzie internazionali che hanno sviluppato e approvato un pacchetto di misure chiamate INSPIRE, vale a dire sette strategie per sradicare la violenza contro i minori15.
Utilizzando queste linee guida, la Chiesa, nel suo percorso legislativo, grazie anche al lavoro svolto in questi anni dalla Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori e al contributo di questo incontro, si concentrerà sulle seguenti dimensioni:
1. La protezione dei minori: l’obiettivo principale di qualsiasi misura è proteggere i minori e impedire loro di essere vittime di qualsiasi abuso psicologico e fisico. È quindi necessario cambiare mentalità per combattere l’atteggiamento difensivo-reazionario di salvaguardia dell’Istituzione, a beneficio di una ricerca sincera e decisiva del bene della comunità, dando priorità alle vittime di abusi in ogni modo. Davanti ai nostri occhi devono essere sempre presenti i volti innocenti dei più piccoli, ricordando le parole del Maestro: “Chi scandalizza uno di questi piccoli che crede in me, sarebbe meglio se gli appendesse una macina al collo e la gettasse in fondo al mare. Oh, il mondo per gli scandali! Gli scandali sono inevitabili, ma mi dispiace per l’uomo per cui sta arrivando lo scandalo!” (Mt 18,6-7).
2. Serietà impeccabile: desidero ora ribadire che “la Chiesa non si stancherà di fare tutto ciò che è necessario per portare alla giustizia chiunque abbia commesso tali crimini. La Chiesa non tenterà mai di coprire o sottovalutare alcun caso” (Discorso alla Curia Romana, 21 dicembre 2018). Egli è convinto che “i peccati e i crimini delle persone consacrate acquisiscono una macchia ancora più oscura di infedeltà, di vergogna e distorcono il volto della Chiesa minando la sua credibilità. La Chiesa, infatti, insieme ai suoi fedeli figli, è anche vittima di queste infedeltà e di questi veri e propri crimini di appropriazione indebita” (ibid.).
3. Vera purificazione: nonostante le misure adottate e i progressi compiuti nella prevenzione degli abusi, è necessario imporre ai pastori un rinnovato e perenne impegno per la santità, la cui configurazione con Cristo Buon Pastore è un diritto del popolo di Dio. Poi ribadisce “la sua ferma volontà di proseguire, con tutte le sue forze, sulla via della purificazione. La Chiesa si interrorà … su come proteggere i bambini; come evitare tali inconvenienti, come trattare e reintegrare le vittime; come rafforzare la formazione nei seminari. Cercherà di trasformare gli errori commessi in occasioni per sradicare questo flagello non solo dal corpo della Chiesa, ma anche dalla società” (ibid.). La santa paura di Dio ci porta ad accusarci – come persone e come istituzione – e a riparare le nostre colpe. Accusandoci: è un inizio sapienciale, unito alla santa paura di Dio. Impara ad accusarti, come persone, come istituzioni, come società. In realtà, non dobbiamo cadere nella trappola di accusare gli altri, il che è un passo verso la scusa che ci separa dalla realtà.
4. Formazione: cioè l’esigenza della selezione e della formazione dei candidati al sacerdozio con criteri non solo negativi, che riguardano principalmente l’esclusione delle persone problematiche, ma anche positivi nell’offrire un percorso equilibrato di formazione a candidati idonei, orientati alla santità e che contempla la virtù della castità. San Paolo VI scrisse nell’enciclica Sacerdotalis caelibatus: “Una vita totalmente e delicatamente impegnata internamente ed esternamente, come è quella del sacerdozio celibato, esclude, infatti, soggetti di insufficiente equilibrio psicofisico e morale, e la grazia non deve essere pretesa di soffocare la natura in questo” (n. 64).
5. Rafforzare e verificare le linee guida delle Conferenze Episcopali: riaffermare cioè il requisito dell’unità dei vescovi nell’applicazione di parametri che abbiano il valore delle norme e non solo della guida. Gli standard, non solo la guida. Nessun abuso dovrebbe mai essere mascherato o sottovalutato (come è stato consuetudine in passato), perché l’insabbiarsi degli abusi favorisce la diffusione del male e aggiunge un ulteriore livello di scandalo. In particolare, sviluppare un nuovo ed efficace approccio alla prevenzione in tutte le istituzioni e in tutti gli ambienti dell’attività ecclesiale.
6. Accompagna gli abusati: il male che hanno vissuto lascia in loro ferite indelebili che si manifestano nel risentimento e nella tendenza all’autodistruzione. Pertanto, la Chiesa ha il dovere di offrire loro tutto il sostegno necessario, utilizzando esperti in questo campo. Ascolta, smettila di dire “perdere tempo” ad ascoltare. L’ascolto guarisce i feriti, e guarisce anche noi stessi dall’egoismo, dalla distanza, “non mi appartiene”, dall’atteggiamento del sacerdote e della Levita dalla parabola del Buon Samaritano.
7. Il mondo digitale: la protezione dei minori deve tenere conto delle nuove forme di abuso sessuale e abuso di ogni tipo che li minacciano negli ambienti in cui vivono e attraverso i nuovi strumenti che utilizzano. Seminaristi, sacerdoti, religiosi, operatori pastorali; tutti dovrebbero essere consapevoli del fatto che il mondo digitale e l’uso dei suoi strumenti hanno spesso un impatto più profondo di quanto si pensasse. I paesi e le autorità devono essere incoraggiati ad attuare tutte le misure necessarie per limitare i siti Internet che minacciano in modo particolare la dignità di uomini, donne e bambini. Fratelli e sorelle: il crimine non gode del diritto alla libertà. È necessario opporsi assolutamente, con la massima decisione, a questi abomini, per monitorare e combattere in modo che la crescita dei più piccoli non sia disturbata o alterata dal loro accesso incontrollato alla pornografia, che lascerà profondi segni negativi nelle loro menti e anime. È necessario impegnarsi affinché i ragazzi e le ragazze, in particolare i seminaristi e il clero, non siano schiavi di dipendenze basate sullo sfruttamento e sull’abuso criminale degli innocenti e delle loro immagini, e in sprezzante della dignità delle donne e della persona umana. Ecco le nuove regole “sui reati più gravi” approvate da Papa Benedetto XVI nel 2010, dove sono state aggiunte come nuovi casi di reati “l’acquisizione, la conservazione o la diffusione” fatta da un chierico “in qualsiasi forma e con qualsiasi tipo di mezzo, di immagini pornografiche di minori”. Poi si è parlato di “minorenni sotto i 14 anni”, ora abbiamo in programma di innalzare questo limite di età per estendere la tutela dei minori e insistere sulla gravità di questi eventi.
8. Turismo sessuale: la condotta, lo sguardo, l’atteggiamento dei discepoli e dei servi di Gesù devono saper riconoscere l’immagine di Dio in ogni creatura umana, a cominciare dai più innocenti. Solo approfittando di questo rispetto radicale per la dignità dell’altro possiamo difenderla dal potere dominante della violenza, dello sfruttamento, dell’abuso e della corruzione, e servirla in modo credibile nella sua crescita integrale, umana e spirituale, nell’incontro con gli altri e con Dio. La lotta contro il turismo sessuale richiede un’azione repressiva giudiziaria, ma anche progetti di sostegno e reinserimento per le vittime di questo fenomeno criminale. Le comunità ecclesiali sono chiamate a rafforzare la cura pastorale per le persone sfruttate dal turismo sessuale. Tra questi, le donne, i bambini e i bambini sono certamente tra i più vulnerabili e hanno bisogno di un aiuto speciale; questi ultimi hanno ancora bisogno di protezione e di particolare attenzione. Le autorità governative devono dare priorità e agire con urgenza per combattere la tratta e lo sfruttamento economico dei bambini. A tal fine, è importante coordinare gli sforzi a tutti i livelli della società e lavorare a stretto contatto con le organizzazioni internazionali per ottenere un quadro giuridico che protegga i bambini dallo sfruttamento sessuale nel turismo e consenta ai criminali di essere perseguiti legalmente16.
Permettetemi ora un cordiale ringraziamento a tutti i sacerdoti e consacrati che servono il Signore fedelmente e pienamente, e che si sentono disonorati e screditati dalla vergognosa condotta di alcuni dei loro fratelli. Tutti – Chiesa, consacrati, Popolo di Dio e persino Dio stesso – subiscono le conseguenze della loro infedeltà. Ringrazio, a nome di tutta la Chiesa, la stragrande maggioranza dei sacerdoti che non solo sono fedeli al loro celibato, ma sono spesi per un ministero che ora è più difficile a causa degli scandali di pochi – ma sempre troppi – propri. E grazie anche ai laici che conoscono bene i loro buoni pastori e continuano a pregare e sostenerli.
Infine, vorrei sottolineare l’importanza di trasformare questo male in un’opportunità di purificazione. Guardiamo a Edith Stein, santa Teresa Benedetta della Croce, con la certezza che “nella notte più buia sorgono i più grandi profeti e i santi. Tuttavia, la corrente che dà la vita della vita mistica rimane invisibile. Sicuramente, gli eventi decisivi nella storia del mondo sono stati essenzialmente influenzati da anime sulle quali i libri di storia non dicono nulla. E qualunque anima dobbiamo ringraziare per gli eventi decisivi della nostra vita personale, è qualcosa che sapremo solo il giorno in cui tutto ciò che è nascosto sarà rivelato. Il santo popolo fedele di Dio, nel loro silenzio quotidiano, in molti modi e modi continua a rendere visibile e ad affermare con “ostinata” speranza che il Signore non abbandoni, che sostenga la costante e, in tante situazioni, dolorosa dedizione dei suoi figli. Il santo e paziente popolo fedele di Dio, sostenuto e invidiato dallo Spirito Santo, è il volto migliore della Chiesa profetica che nella sua quotidiana dedizione sa mettere al centro il suo Signore. Sarà proprio questo santo Popolo di Dio a liberarci dalla piaga del clericalismo, che è il terreno fertile per tutti questi abomini.
Il miglior risultato e la risoluzione più efficace che possiamo dare alle vittime, al Popolo della Santa Madre Chiesa e al mondo intero, è l’impegno per la conversione personale e collettiva, e l’umiltà di imparare, ascoltare, assistere e proteggere i più vulnerabili.
Chiedo la lotta contro gli abusi sui minori in tutti i settori, sia sessualmente che in altri, da parte di tutte le autorità e di tutte le persone, perché si tratta di crimini abominevoli che devono essere rimossi dalla faccia della terra: lo chiedono le numerose vittime nascoste nelle famiglie e nei vari settori della nostra società.
Note
1 Cf. María Isabel Martínez Pérez: Abusi sessuali su bambini e adolescenti, Ed. Criminology and Justice, 2012: solo il 2% dei casi sono segnalati, specialmente quando si verificano abusi a livello familiare. Stima che il 15-20 per cento delle vittime di pedofilia nella nostra società. Solo il 50 per cento dei bambini rivela gli abusi subiti e, di questi casi, solo il 15 per cento viene denunciato. Solo il 5% finisce in un unico processo.
2 Una vittima su tre non ne parla con nessuno. (Dati 2017 raccolti dall’organizzazione no profit THORN).
3 A livello globale: nel 2017, l’OMS ha stimato che fino a un miliardo di bambini di età compresa tra i due e i diciassette anni ha subito violenza fisica, emotiva o sessuale o negligenza. Gli abusi sessuali (dalle carezze allo stupro), secondo alcune stime dell’UNICEF nel 2014, colpiscono oltre 120 milioni di ragazze, tra cui il maggior numero di vittime. Nel 2017, la stessa organizzazione delle Nazioni Unite ha fatto riferimento al fatto che in trentotto paesi a basso o medio reddito nel mondo, quasi 17 milioni di donne adulte hanno ammesso di aver forzato rapporti sessuali durante la loro infanzia.
Europa: nel 2013, l’OMS ha stimato oltre 18 milioni di abusi. Secondo l’UNICEF, in ventotto paesi europei, circa 2,5 milioni di giovani donne hanno denunciato abusi sessuali con o senza contatto fisico prima dei quindici anni (dati diffusi nel 2017). Inoltre, 44 milioni (22,9%) sono stati vittime di violenza fisica, mentre 55 milioni (29,6%) erano di violenza psicologica. Non solo: nel 2017, il Rapporto INTERPOL sullo sfruttamento sessuale dei minori ha portato all’identificazione di 14.289 vittime in cinquantaquattro paesi europei. Per quanto riguarda l’Italia nel 2017, Cesvi ha stimato che sei milioni di bambini sono stati abusati. Inoltre, secondo i dati preparati da Telefono Azzurro, nel periodo dal 1°. Gennaio e 31 dicembre 2017, i casi di abusi sessuali e pedofilia serviti dal servizio 114 Emergenza Infanzia sono stati 98, circa il 7,5% di tutti i casi serviti da questo servizio. Il 65 per cento dei bambini che chiedevano aiuto erano donne vittime e oltre il 40 per cento aveva meno di undici anni.
Asia: In India, nel decennio 2001-2011, il Centro asiatico per i diritti umani ha segnalato un totale di 48.338 casi di stupro di minori, con un aumento del 336%: dei 2.113 casi nel 2001, infatti, ha raggiunto i 7.112 casi nel 2011.
America: Negli Stati Uniti, i dati ufficiali del governo affermano che più di 700.000 bambini sono vittime di violenza o abusi ogni anno. Secondo l’International Center for Missing and Exploited Children (ICMEC), un bambino su dieci è stato abusato sessualmente.
Africa: in Sudafrica, i risultati di un’indagine del 2016 del Centre for Justice and Crime Prevention dell’Università di Città del Capo hanno rivelato che un giovane sudafricano su tre, maschio o femmina, è a rischio di abusi sessuali prima di aver compiuto diciassette anni. Secondo questo studio, il primo del suo genere a livello nazionale in Sudafrica, 784.967 giovani di età compresa tra i quindici e i diciassette anni hanno subito abusi sessuali. Le vittime in questo caso sono, prevalentemente, ragazzi maschi. Nemmeno un terzo ha denunciato violenza alle autorità. In altri paesi africani, gli abusi sessuali sui minori sono inseriti nel più ampio contesto di violenza legata a conflitti che bagnano il continente nel sangue e sono difficilmente quantificabili. Il fenomeno è anche strettamente legato alla pratica dei matrimoni precoci diffusa in diverse nazioni africane e altrove.
Oceania: in Australia, secondo i dati diffusi dall’Australian Institute of Health and Welfare (AIHW) a febbraio 2018 e riferiti agli anni 2015-2017, una donna su sei (16%, pari a 1,5 milioni) ha segnalato abusi fisici e/o sessuali prima dei quindici anni e un uomo su nove (11%, o 992.000) ha riferito di aver subito questo abuso da bambino. Nel 2015-2016, inoltre, circa 450.000 bambini sono stati sottoposti a misure di protezione dei minori e 55.600 bambini sono stati rimossi dalla sfera domestica per curare gli abusi e prevenirne altri. Infine, per non dimenticare i rischi affrontati dai minori autoctoni: sempre secondo AIHW, nel 2015-2016, i bambini indigeni hanno avuto sette volte più probabilità di essere abusati e abbandonati, rispetto ai loro coetanei non indigeni (cfr http://www.pbc2019.org/it/protezione-dei-minori/abuso-dei-minori-a-livello-globale).
4 I dati presentati si riferiscono ai paesi presi come campione dall’affidabilità delle fonti disponibili. La ricerca trentunenne dell’UNICEF lo conferma: una piccola percentuale di vittime ha dichiarato di aver chiesto aiuto.
5 Cfr. https://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2016/05/12/news/maltrattamenti_sui_minori_tutti_gli_abusi – 139630223.
6 Nello specifico, il presunto autore del malessere subito da un minore è, nel 73,7% di uno qualsiasi dei casi dei genitori (la madre nel 44,2% e il padre al 29,5%), un parente nel 3,3%, un amico nel 3,2%, un noto nel 3%, un insegnante al 2,5%. I dati rivelano che la percentuale di un manager adulto straniero è molto piccola (2,2%) (cfr ibid.).
7 Un’indagine inglese del 2011 della NSPCC (National Society for the Prevention of Cruelty to Children) ha rilevato che il 29% dei soggetti intervistati sosteneva di aver subito molestie sessuali (fisiche o verbali) nei centri in cui praticavano uno sport.
8 Secondo i dati del 2017 della Internet Watch Foundation (IWF), ogni sette minuti un sito web invia immagini di bambini abusati sessualmente. Nel 2017 sono stati identificati 78.589 URL contenenti immagini di abusi sessuali, concentrati in particolare nei Paesi Bassi, seguiti da Stati Uniti, Canada, Francia e Russia. Il 55% delle vittime ha meno di dieci anni, l’86% sono ragazze, il 7% sono ragazzi, il 5% entrambi.
9 Le destinazioni più frequenti sono Brasile, Repubblica Dominicana, Colombia, Thailandia e Cambogia. A questi si sono aggiunti di recente alcuni paesi dell’Africa e dell’Europa orientale. I primi paesi a venire da coloro che combusto abusi sono Francia, Germania, Regno Unito, Cina, Giappone e Italia. Non dobbiamo neppure dimenticare il crescente numero di donne che si recano nei paesi in via di sviluppo, in cerca di sesso per denaro con minori: in totale rappresentano il 10 per cento dei turisti sessuali nel mondo. Inoltre, secondo uno studio condotto da ECPAT International (End Child Prostitution in Asian Tourism) tra il 2015 e il 2016, il 35% dei turisti sessuali pedofili erano clienti abituali, mentre il 65% erano clienti occasionali (cfr. https://www.osservatoriodiritti.it/2018/03/27/turismo-sessuale-minorile-nel-mondo-italia-ecpat).
10 “Se questa grave disgrazia ha colpito alcuni ministri consacrati, la domanda è: quanto potrebbe essere profonda nella nostra società e nelle nostre famiglie?” (Discorso alla Curia Romana, 21 dicembre 2018).
11 Cf. R. H. Benson: The Lord of the World, London, Dodd, Mead and Company, 1907.
12 “Tempi quare, Erode, quia audis Regem natum? Non venit ille ut te excludat, sed ut diabolum vincat. Sed tu haec non intelligens turbaris et saevis; et ut perdas umum quem quaeris, per tot infantium mortes efficeris crudelis […] Necas parvulos corpore quia te necat timor in corde” (S. Quadvultdeus: Sermo 2 de Symbolo, PL 40, 655).
13 “Quemadmodum enim ille, effuso in scientiae lignum veneno suo, naturam gusto corruperat, sic et ipse dominicam carnem vorandam presumens, Deitatis in ea virtute, corruptus interitusque sublatus est”, Massimo confessore: Centuria 1, 8-13, PG, 1182-1186.
14 (CDC: Centri degli Stati Uniti per il controllo e la prevenzione delle malattie; CRC: Convenzione sui diritti del bambino; Porre fine alla violenza contro i bambini: il partenariato globale; PAHO: Organizzazione Panamericana della Sanità; PEPFAR: Programma di emergenza del presidente per il soccorso contro l’AIDS; TfG: Insieme per ragazze; UNICEF: Fondo delle Nazioni Unite per l’ambiente; UNODC: Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine; USAID: Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale; OMS: Organizzazione Mondiale della Sanità).
15 Ogni lettera del termine INSPIRE rappresenta una delle strategie e la maggior parte ha dimostrato di avere effetti preventivi su diversi tipi di violenza, nonché benefici in settori quali la salute mentale, l’istruzione e la riduzione della criminalità. Le sette strategie sono le seguenti: attuazione e applicazione delle leggi: leggi sull’azione e l’applicazione (ad esempio, divieto di discipline violente e limitazione dell’accesso all’alcol e alle armi da fuoco); Norme e valori: regole e valori da cambiare (ad esempio coloro che tollerano abusi sessuali sulle ragazze o attitudine aggressiva tra i ragazzi); Ambienti sicuri: ambienti sicuri (ad esempio identificando “picchi” di violenza nei quartieri e affrontando cause locali con una politica che risolve problemi e altri interventi); Sostegno ai genitori e agli operatori sanitari: genitori e sostegno da parte dell’assistente familiare (ad esempio, formazione ai genitori dei giovani e ai genitori recenti); Reddito e rafforzamento economico: reddito e rafforzamento economico (come la formazione sul microcredito e sull’equità di genere); Servizi di risposta e sostegno: servizi di risposta e sostegno (ad esempio, garantire che i bambini esposti alla violenza possano accedere a cure di emergenza efficaci e ricevere un’adeguata assistenza psicosociale); Istruzione e capacità di vita: istruzione e formazione sulla vita (ad esempio, garantire che i bambini vadano a scuola e forniscano competenze sociali).
16 Cf. Documento finale del Primo Congresso Mondiale sulla Pastorale del Turismo, 27 luglio 2004.
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