Via Crucis con i giovani

Jóvenes cubanos cargan la cruz en una estación del Vía Crucis en la JMJ 2019

Cari giovani del mondo:

Camminare con Gesù sarà sempre una grazia e un rischio.

È grazia, perché ci impegna a vivere nella fede e a conoscerlo, entrando nel profondo del suo cuore, comprendendo la forza della sua parola.

È rischio, perché in Gesù, le sue parole, i suoi gesti, le sue azioni, contrastano con lo spirito del mondo, con l’ambizione umana, con le proposte di una cultura del rigetto e della deamorazione.

C’è una certezza che riempie di speranza questa Via Cruciere: Gesù l’ha percorsa con amore. Così come la Vergine Gloriosa, che fin dall’inizio della Chiesa ha voluto sostenere con la sua tenerezza la via dell’evangelizzazione.

Signore, Padre della Misericordia, in questo Nastro Costiero, insieme a tanti giovani provenienti da tutto il mondo, abbiamo accompagnato vostro Figlio sulla via cruciverba; quel percorso che voleva percorrere per noi, per mostrarci quanto ci ami e quanto sei impegnato nella nostra vita.

https://youtu.be/a1pDh0wRP5E

Il cammino di Gesù verso il Calvario è un cammino di sofferenza e solitudine che continua ai nostri giorni. Cammina, soffre in tanti volti che soffrono l’indifferenza soddisfatta e anestetizzata della nostra società, una società che si consuma e si consuma, ignorata e ignorata nel dolore dei suoi fratelli e sorelle.

Anche noi, cari amici Signore, lasciamoci trasportare dall’apatia, dall’immobilismo. Ci sono poche volte che il conformismo ci ha picchiati e paralizzati. È stato difficile riconoscervi nel fratello sofferente: abbiamo disto allontanato, non visto; ci siamo rifugiati nel rumore, per non sentire; ci siamo coperti la bocca, per non urlare.

Sempre la stessa tentazione. È più facile e “pagare” essere amici nelle vittorie e nella gloria, nel successo e negli applausi; è più facile essere vicini a ciò che è considerato popolare e vincente.

Com’è facile cadere nella cultura del bullismo, delle molestie, delle intimidazioni, dell’incarnazione con i deboli.

Per voi non è così Signore, sulla croce vi siete identificati con ogni sofferenza, con tutti coloro che si sentono dimenticati.

Per voi non è così Signore, perché avete voluto abbracciare tutti coloro che spesso consideriamo indegni di un abbraccio, di una carezza, di una benedizione; o, peggio ancora, non ci rendiamo nemmeno conto che ne hanno bisogno, li ignoriamo.

Per voi non è così Signore, sulla croce vi unirete alla via della croce di ogni giovane, di ogni situazione per trasformarla in un cammino di risurrezione.

Padre, oggi la via di tuo Figlio si prolunga:

continua nel grido soffocato dei bambini ai cui è impedito di nascere e di tanti altri a cui viene negato il diritto di avere figli, famiglia, istruzione; nei bambini che non possono giocare, cantare, sognare…

continua sulle donne maltrattate, sfruttate e abbandonate, spogliate e non imbonte nella loro dignità;

e agli occhi tristi dei giovani che vedono le loro speranze per il futuro lontane dalla mancanza di istruzione e di un lavoro dignitoso;

Continua nell’angoscia dei volti giovani, dei nostri amici che cadono nelle reti di persone senza scrupoli, comprese le persone che affermano di servirvi, Signore, reti di sfruttamento, criminalità e abusi, che si nutrono della loro vita.

Il percorso crudo di vostro Figlio continua in tanti giovani e famiglie che, assorbiti da una spirale di morte per droga, alcol, prostituzione e traffico, sono privati non solo del futuro, ma del presente. E proprio come distribuivano le vostre vesti, Signore, la loro dignità è distribuita e maltrattata.

Il percorso crudo di tuo Figlio continua nei giovani con i volti con le borse che hanno perso la capacità di sognare, creare, inventare il domani e “ritirarsi” con il sinsabor della rassegnazione e del conformismo, una delle droghe più comunemente usate nel nostro tempo.

È prolungata dal dolore nascosto e oltraggioso di coloro che, invece della solidarietà da parte di una società piena di abbondanza, trovano rifiuto, dolore e miseria, e sono anche indicati e trattati come portatori e responsabili di ogni male sociale.

La passione di vostro Figlio si estende nella solitudine rassegnata degli anziani, che lasciamo abbandonati e scartati.

Continua nei popoli originari, che sono spogliati delle loro terre, delle loro radici e della loro cultura, silenziando e spegnendo tutta la saggezza che hanno e possono portarci.

Padre, la via della crucis di tuo Figlio si prolunga nel grido della nostra madre terra, che è ferita nelle sue viscere dall’inquinamento dei suoi cieli, dall’infertilità nei suoi campi, dalla sporcizia delle sue acque, e che è calpestata dal disprezzo e dal consumo folle che supera ogni ragione.

Continua in una società che ha perso la capacità di piangere ed essere mosso dal dolore.

Sì, Padre, Gesù continua a camminare, portare e soffrire in tutti questi volti mentre il mondo, indifferente, e in un comodo cinismo consuma il dramma della propria frivolezza.

E noi, Signore, cosa facciamo?

Come reagiamo a Gesù che soffre, cammina, migra nei volti di tanti nostri amici, da tanti sconosciuti che abbiamo imparato ad essere in visitabili?

E noi, Padre della misericordia,

Confortiamo e accompagniamo il Signore, impotente e sofferente, nel più piccolo e abbandonato?

Lo aiutiamo a portare il peso della croce, come il Cirene, essendo operatori di pace, creatori di alleanze, fermenti di fraternità?

Ci incoraggiamo a rimanere ai piedi della croce come Maria?

Contempliamo Maria, donna forte. Da esso vogliamo imparare a stare accanto alla croce. Con la stessa decisione e coraggio, nessuna evasione o miraggio. Ha saputo accompagnare il dolore di suo Figlio, tuo Figlio, Padre, per tenerlo nello sguardo, per ripararlo con il suo cuore. Dolore che ha sofferto, ma non si è dimesso. Era la donna forte del “sì”, che tiene e accompagna, ripara e abbraccia. È la grande custodia della speranza.

Anche noi, Padre, vogliamo essere una Chiesa che sostiene e accompagna, che sa dire: Eccomi qui! nella vita e nelle croci di tanti Cristo che camminano accanto a noi.

Da Maria impariamo a dire “sì” alla resistenza riluttante e costante di tante madri, padri, nonni che continuano a tenere e accompagnare i loro figli e nipoti quando sono “nel male”.

Da esso impariamo a dire “sì” all’ostinata pazienza e creatività di chi non si restringe e ricominciare in situazioni che sembrano che tutto vada perduto, cercando di creare spazi, case, centri di cura che sono mano in difficoltà.

In Maria impariamo la forza di dire “sì” a chi non ha taciuto e non si tace di fronte a una cultura di abusi e abusi, diffamazione e aggressività e di lavoro per offrire opportunità e condizioni di sicurezza e protezione.

In Maria impariamo ad accogliere e ospitare tutti coloro che hanno subito l’abbandono, che hanno dovuto lasciare o perdere la loro terra, le loro radici, le loro famiglie, il loro lavoro.

Padre, come Maria vogliamo essere una Chiesa, la Chiesa che promuove una cultura che può accogliere, proteggere, promuovere e integrare; che non stigmatizza e generalizza meno nella condanna più assurda e irresponsabile di identificare ogni migrante come portatore del male sociale.

Da essa vogliamo imparare a stare accanto alla croce, ma non con un cuore blindato e chiuso, ma con un cuore che sa accompagnare, che sa di tenerezza e devozione; che comprende la misericordia nell’affrontare la riverenza, la delicatezza e la comprensione. Vogliamo essere una Chiesa della memoria che rispetti e valoriti gli anziani e afferti il loro posto di custodi delle nostre radici.

Padre, come Maria vogliamo imparare ad essere.

Mostraci Signore di essere ai piedi della croce, ai piedi delle croci; risveglia i nostri occhi, i nostri cuori, stasera; salvarci dalla paralisi e dalla confusione, dalla paura e dalla disperazione. Padre, mostraci di dire: Eccomi qui con tuo Figlio, con Maria e con tanti amati discepoli che vogliono ospitare il tuo Regno nei loro cuori. Amen.

E dopo aver vissuto la Passione del Signore con Maria ai piedi della croce, lasciamo con cuore silenzioso e pacifico, gioiosi e desiderosi di seguire Gesù. Che Gesù vi accompagni e che la Madonna si prenda cura di voi. Arrivederci!

Tratto da: Biblioteca Editrice Vaticana

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