Messaggio dei vescovi cattolici di Cuba alle famiglie cubane

Di: Us Today Newsroom

In questa festa del papà ci rivolgiamo a voi con particolare affetto, e invochiamo sulle case cubane la protezione della Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Vivevano uniti nella preghiera e nell’obbedienza a Dio, nel lavoro e nella gioia. Per loro ci sono stati momenti di paura, esilio, mancanza di riparo e di pane, ma il vero amore è stato il loro sostegno, e li ha tenuti in stretta relazione con Dio Padre e tra loro. Questo era il segreto della sua profonda felicità.

Ringraziamo Dio per i cubani che sanno prendersi cura della loro famiglia; e per le mamme ei papà che radunano tutti i loro figli intorno allo stesso tavolo, anche se hanno modi di pensare diversi. Ringraziamo coloro che fanno l’impossibile per mediare i conflitti naturali che sorgono tra genitori, figli, generi e nuore. Ringraziamo i nostri anziani per aver difeso la vita dal concepimento alla morte naturale, e per averci dato l’esempio di aver avuto, con minori risorse, diversi figli.

Conosciamo, allo stesso modo, tanti che si preoccupano non solo della propria, ma anche di altre famiglie o persone in difficoltà. C’è chi sa del prossimo che ha bisogno di una medicina, o dell’anziano che vive solo; o dal matrimonio che si sta rompendo, per cercare di salvarlo; o da un collega che ha bisogno di aiuto per portare qualcosa al suo parente che è detenuto o ricoverato in ospedale. C’è chi sa prestare attenzione a chi ha commentato la sua volontà di attentato alla sua vita, così come il giovane che sta cadendo nella trappola dell’alcool e della droga. Per tutti coloro che fanno del bene in silenzio, rendiamo grazie a Dio.

È anche vero, e ne siamo felici, che nel nostro Paese sono state approvate leggi che ambiscono a tutelare la famiglia, come quella che consente alle donne lavoratrici di usufruire di strutture lavorative durante il periodo della maternità; lo sforzo in atto per ridurre la mortalità infantile; vaccini garantiti per ogni bambino alla nascita; che i bambini abbiano la scuola e l’assistenza medica; e che i nonni hanno le loro Case per Anziani e la loro Università per Anziani, tra gli altri.

Allo stesso tempo, non possiamo fare a meno di riconoscere con rammarico che le famiglie cubane hanno subito vari attacchi: reperire cibo quotidiano è diventato sempre più difficile, tempo prezioso si perde in code, con grandi rischi dovuti al possibile contagio con il Covid-19; le medicine necessarie scarseggiano, i prezzi dei servizi di base sono aumentati considerevolmente e gli stipendi non sono ancora sufficienti per permettere a così tanti di vivere dignitosamente. Lo scoraggiamento e l’incertezza sul futuro provocano il desiderio di emigrare, soprattutto tra i giovani, ipotecando il futuro di Cuba. Inoltre, tra noi persiste una mentalità antinatalista e l’aumento del numero di unioni, divorzi e aborti emotivamente fragili. La mancanza di alloggi per le giovani coppie sposate e la crescita della popolazione carceraria sono altre preoccupazioni per le famiglie. Noi Vescovi speriamo che tutti noi, come cittadini, ci impegniamo più efficacemente per risolvere questi mali.

A questa complessa situazione che viviamo come popolo si è aggiunta, nei giorni scorsi, la pubblicazione del Ministero della Pubblica Istruzione della Risoluzione 16/2021 dal titolo: “Programma completo di educazione alla sessualità con focus su genere e diritti sessuali e riproduttivi nell’educazione nazionale Sistema”. Ciò ha generato innumerevoli dichiarazioni, preoccupazioni, opinioni e critiche da parte di genitori, individui e diverse confessioni religiose, i quali percepiscono con ragionevole timore, nel contenuto di questo documento, l’influenza della cosiddetta “ideologia di genere” che si potrebbe affermare in nostro Paese, allontanandoci dalla nostra storia e tradizione culturale.

Crediamo che sia necessario informare la nostra gente sull’“approccio di genere” e sull’“ideologia di genere”, con un linguaggio chiaro e semplice, tenendo conto delle diverse concezioni filosofiche e religiose, ea parità di condizioni. Sarebbe auspicabile un dibattito ampio e partecipativo, dove tutti avessero la possibilità di essere adeguatamente informati ed esprimere il proprio punto di vista in merito. Crediamo che a Cuba ci siano uomini e donne di buona volontà capaci e disposti a condividere, in un dialogo rispettoso, le loro riflessioni ei loro progetti per il bene della famiglia cubana.

La suddetta “ideologia di genere”, che pretende di essere conoscenza scientifica, è un sistema di pensiero chiuso; difende che le differenze tra uomini e donne, apprezzabili nella loro anatomia, psicologia e genetica, tra le altre, non corrispondono a una natura costitutiva della persona umana, ma sono solo costruzioni culturali e convenzionali, fatte secondo ruoli e stereotipi che ogni società ha assegnato ai sessi. In questa prospettiva si insegna che un essere umano, anche dalla più tenera età, può scegliere la propria identità sessuale, indipendentemente dal sesso biologico con cui è nato.

Papa Francesco nel numero 56 dell’Esortazione apostolica “La gioia dell’amore” sottolinea che l’ideologia di genere “nega la differenza e la naturale reciprocità tra uomini e donne. Questo presenta una società senza differenze di genere e svuota il fondamento antropologico della famiglia. Questa ideologia porta a progetti educativi e linee guida legislative che promuovono l’identità personale e l’intimità emotiva radicalmente estranee alla diversità biologica tra uomini e donne. L’identità umana è determinata da una scelta individualistica, che cambia anche nel tempo. È inquietante che alcune ideologie di questo tipo, che cercano di rispondere a certe aspirazioni, a volte comprensibili, cerchino di imporsi come un pensiero unico che determina anche anche l’educazione dei bambini. Non bisogna ignorare il fatto che il sesso biologico (sesso) e il ruolo socioculturale del sesso (genere) possono essere distinti, ma non separati”. E conclude il paragrafo affermando: “Non cadiamo nel peccato di pretendere di sostituire il Creatore. Siamo creature, non siamo onnipotenti. Il creato ci precede e deve essere ricevuto in dono. Allo stesso tempo, siamo chiamati a custodire la nostra umanità, e questo significa soprattutto accettarla e rispettarla così come è stata creata”.

Noi Vescovi cubani riteniamo necessario e indispensabile che:

– Viene riconosciuto e rispettato il diritto primario e intrasferibile che hanno i genitori di educare i propri figli, di cui si deve tener conto in tutte le forme di collaborazione tra genitori, insegnanti e autorità scolastiche, ed in particolare nelle forme di partecipazione tese a dare i nostri cittadini una voce nel funzionamento delle scuole e nella formulazione e applicazione della politica educativa.

– L’educazione sessuale è insegnata sotto la tutela dei genitori, in quanto è loro responsabilità.
– I padri e le madri cubani compiono il loro dovere, senza aspettare che altri li sostituiscano in quello che è loro dovere. Che possano scegliere per i loro figli lo stile pedagogico, i contenuti etici e civici e, se lo desiderano, l’ispirazione religiosa con cui vogliono educarli.

È nostro dovere chiedere che venga riconsiderato il contenuto della Delibera 16/2021 del Ministero della Pubblica Istruzione, per non aver tenuto sufficientemente conto del diritto dei genitori all’educazione sessuale dei figli, e anche per le gravi conseguenze nella formazione di bambini, adolescenti e giovani, formalizzando l’avanzata dell'”ideologia di genere” nel settore dell’istruzione, così sensibile nella formazione della personalità. Crediamo che le nuove generazioni non debbano essere esposte a una concezione della sessualità non convalidata dalla scienza. Questa situazione provocherebbe un inevitabile conflitto nella coscienza di un numero significativo di genitori, insegnanti e studenti. Da una parte sperimenterebbero il normale desiderio di partecipare al processo educativo e, dall’altra, la difficoltà di sottoporsi a insegnamenti che contraddicono le loro convinzioni più profonde.

Spetta a tutti noi, ma soprattutto a voi genitori, promuovere e testimoniare la bellezza e la gioia del matrimonio creato e amato da Dio: «Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza… E Dio creò l’uomo a sua Immagine. A immagine di Dio li creò. Maschio e femmina li creò” (Genesi 1,26-27). Non scoraggiamoci quindi quando, a volte, tutto intorno a noi sembra andare contro l’istituzione della famiglia. Non perdiamo le forze quando dobbiamo nuotare contro corrente. Insegniamo alle giovani coppie sposate a lavorare insieme e a prendersi cura delle loro famiglie.

Cogliamo l’occasione di questo messaggio per assicurare la nostra affettuosa vicinanza e preghiera a tutte le famiglie che stanno soffrendo a causa della pandemia, a coloro che piangono la perdita di una persona cara e che hanno trovato addirittura impossibile far loro un funerale. desiderio. Preghiamo anche per le persone contagiate, per il personale sanitario che si prende cura di loro e per gli scienziati e i ricercatori che stanno lavorando per trovare un rimedio a questa malattia. Preghiamo anche che, all’interno della grande famiglia cubana,
il rispetto, l’ascolto reciproco e l’amicizia sociale prevalgono sempre su ogni forma di intolleranza e violenza.

Prima di concludere, ci congratuliamo con tutti i genitori per la loro giornata, ponendoli sotto la protezione di San Giuseppe, per aiutarli a compiere la loro missione, con gioia e forza, al servizio delle loro famiglie. Chiediamo al Signore che in tutti voi ciò che esprime il libro biblico dei Proverbi (17,6): “La corona degli anziani sono i nipoti, l’onore dei figli sono i genitori”.

La Vergine della Carità, dal suo Santuario di El Cobre, e come ha sempre fatto in questi secoli, cammini al nostro fianco e ci conduca all’incontro con Gesù.

+ Cardinale Juan de la C. García Rodríguez, Arcivescovo dell’Avana
+ Dionisio G. García Ibáñez, Arcivescovo di Santiago de Cuba
+ Wilfredo Pino Estévez, Arcivescovo di Camagüey
+ Emilio Aranguren Echeverría, Vescovo di Holguín, Presidente della COCC
+ Arturo González Amador, Vescovo di Santa Clara, Vicepresidente della COCC
+ Manuel de Céspedes García Menocal, Vescovo di Matanzas
+ Álvaro Beyra Luarca, Vescovo di Bayamo-Manzanillo
+ Juan de Dios Hernández Ruiz SJ, Vescovo di Pinar del Río, Segretario Generale del COCC
+ Domingo Oropesa Lorente, Vescovo di Cienfuegos
+ Juan Gabriel Díaz Ruiz, Vescovo di Ciego de Ávila
+ Silvano Pedroso Montalvo, Vescovo di Guantanamo-Baracoa
+ Marcos Pirán, Vescovo ausiliare di Holguín
+ Jorge E. Serpa Pérez, Vescovo emerito di Pinar del Río

20 giugno 2021
Festa del papà

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