Dal Seminario: Uomini di Fede

Alla fine dell’anno scorso, due dei fratelli di Teologia IV, dopo il necessario viaggio formativo per gli ordini sacri, furono consacrati sacerdoti della Chiesa per l’deposizione delle mani e la preghiera dei rispettivi vescovi: nella diocesi di Pinar del Río, Yosvel Rodríguez Ordaz e nella Cattedrale S.I. di Matanzas, Orlando Cepero Rodríguez. Di seguito presentiamo il cammino vocamiale seguito da questi due giovani sacerdoti, dalla prima chiamata, al sacramento desiderato e sognato del sacro ordine.
Il carismatico padre Yosvel è nato nella città di Artemide il 5 agosto 1990. Da bambino la sua famiglia lo entrò sulle vie della fede. Dopo aver terminato gli studi pre-universitari, dopo un processo di accompagnamento spirituale e discernimento, iniziò al Seminario Di San Carlos e San Ambrosio a L’Avana. La testimonianza di diversi sacerdoti che incontrò in quegli anni confermò la sua chiamata e lo spinse a seguire il seguito sacerdotale di Cristo.
Sempre sorridente e disposto a fornire le sue abbondanti qualità artistiche, ci ha fatto sorridere tutti con le sue battute, deliziando i visitatori con la sua voce di annunciatore radiofonico. Molti lo ricordano per le animazioni musicali e i cordiali saluti con cui di solito inizia la giornata del Seminario. Per lui San Carlo è stata una famiglia, uno spazio abilitante da condividere con Dio e con i suoi fratelli e un vero e proprio cammino di approfondimento del mistero di Cristo. Attualmente presta servizio nella diocesi di Pinareña, felice per il suo ministero con il motto sacerdotale: “Gesù stesso è venuto e ha camminato con loro” (Lc 24,15).
Il decimista Padre Orlandito è un uomo semplice e discreto nato il 19 giugno 1985 e che ha incontrato la fede cristiana mentre si avvicinava, da adolescente, alla chiesa parrocchiale di Jovellanos. Accompagnato dal sacerdote iniziò un processo vocaminoso che lo avrebbe portato, dopo la sua carriera universitaria, ad iniziare la formazione offerta dal Seminario.
Le sue poesie adornavano per diversi anni giorni celebrativi, le sue conoscenze bibliotecologiche le offrivano a questo importante spazio. È ricordato come un fedele custode dei giardini, mostrando la sua laurea in Ingegneria agronomica. Con un talento speciale per la papiroflexia decorò le notti di Natale della sala da pranzo e splendeva dozzine di stelle della carta sulla mangiatoia. Per lui san Carlo è il Nazaret della sua storia, luogo di silenzio e di incontro, un clima propizio alla preparazione missionaria al quale ora, come sacerdote, Cristo lo presenta. Oggi accompagna pastoralmente nella sua diocesi di Matanzas, confidando nella grazia del Signore e sotto il motto: “Mi ha scelto dal seno di mia madre e mi ha chiamato per sua grazia” (Gal 1,15).
I sacerdoti Yosvel e Orlando non hanno completato il cammino della vocazione cristiana, che raggiunge la sua pienezza in Cielo, ma hanno chiuso il ciclo di formazione per l’ordinazione sacerdotale come se-minaristi. Per raggiungere la santità si sforzano di perseverare “fermi nella fede” (Eb 4,14), “con gli occhi fissi su Gesù” (Eb 12,2) per seminare misericordia e speranza in questa terra cubana assetata d’acqua che salta nella vita eterna (cfr Mento 4,14).
La testimonianza di ciascuno di loro incoraggia ogni seminarista a rimanere sulla via della formazione, desideroso di una configurazione con Cristo, sacerdote alto ed eterno. La diversità dei suoi carismi ci mostra come il Signore sia soddisfatto di ciò che possiamo offrirgli e ci incoraggia a crescere sempre nella comunità e nella grazia. I suoi dolori e i suoi momenti difficili nel Seminario ci mostrano come le tara spesso crescono accanto al grano, ma il mietitore sa separare coloro che ha scelto per se stesso (cfr Mt 13,30) e porta tutto al suo bene (cfr Romani 8,28) per insegnarci come Cristo, suo amato Figlio, ad obbedire alla sofferenza.
Dal Seminario sale la preghiera per loro, affidandoli alla cura e alla protezione della Sempre Vergine e Madre Maria della Carità. Affinché siano santi e buoni pastori come la Chiesa ha bisogno in questi tempi e come da più di trent’anni l’Incontro ecclesiale nazionale cubano (ENEC) ha chiesto loro di essere sacerdoti: “uomini mossi da consigli evangelici e da una profonda vita interiore; sacerdoti missionari e creativi; vicino al vescovo, al presbiterio e al popolo cristiano; seminatori di speranza, dialogo, discreti e semplici.”1 Ω

Nota
1 Cf. Encuentro Nacional Eclesial Cubano. Documento final e instrucción pastoral de los obispos de Cuba, México D. F., 2005, p. 234.

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